Inserito nell'ambito della sezione del Club Alpino italiano di Senigallia (AN) Interessi: speleologia, glaciospeleologia, torrentismo, sci alpinismo, arrampicata, speleologia urbana e mineraria.

lunedì 20 luglio 2009

Torrentismo sul Rio Ciorosolin

Sfruttando uno dei primi weekend di sole dell'estate (anche se siamo già a luglio inoltrato!) riusciamo finalmente ad organizzare un bel weekend di canyoning nel nord Italia, con destinazione il Rio Ciorosolin, nel cuore delle Dolomiti Friulane.
Per il pernottamento decidiamo di avvicinarci alla forra, che si raggiunge facilmente seguendo per una decina di km la strada che si inoltra lungo la Val Settimana, subito prima di entrare nel centro di Claut. Qui la natura è proprio incontaminata ed a parte la strada (per lunghi tratti sterrata) non ci sono segni visibili della presenza dell'uomo. Accampati lungo la sponda del fiume, durante la cena restiamo più che sorpresi per una visita inaspettata: una volpe tutt'altro che spaventata ci raggiunge, cercando di rimediare qualcosa da mangiare!
Incredibilmente questo animale, che dovrebbe essere uno dei più furbi del bosco, si comporta quasi come un cane domestico ed addirittura ci ruba la busta della spazzatura!
Comunque alla fine la notte prosegue senza altri incontri ravvicinati...
Al risveglio il sole ci accoglie illuminando le vette rocciose di là dal bosco
ma c'è qualcosa che non quadra con questo bel quadretto estivo: la temperatura è siderale, il termometro segna 8 gradi!!
Non abbiamo certo il tempo di aspettare che il sole scaldi l'ambiente, perciò ci tocca prepararci, cambiarci ed imboccare il sentiero di avvicinamento in costume nonostante il freddo.
Per fortuna la camminata ci riscalda e dopo un'ora di cammino raggiungiamo il torrente Ciorosolin. Dopo averlo intuito sentendone il fragore in lontananza, adesso ne abbiamo la conferma: l'acqua è decisamente abbondante (come minimo 100 l/s)
ma non ci scoraggiamo certo per così poco, tanto sappiamo cosa ci aspetta nelle prossime 6 ore!
In 5 minuti siamo pronti per cominciare.
Nel primo tratto il rio è abbastanza largo, perciò si avanza camminando tra i massi o con facili disarrampicate.
Le pareti della gola sono molto ripide e ricche di begli scorci.
Le prime calate su corda sono semplici, ma è chiaro in alcuni casi che gli armi non siano buoni. Soprattutto quelli fatti di corda andrebbero sostituiti, magari con le classiche e ben più sicure catene.
Il "piatto forte" di questa forra ormai è vicino, e l'adrenalina comincia a farsi sentire. Ci attende una cascata di 42 m, da discendere con la corda che per circa 20 m passa proprio sotto il possente getto d'acqua.
La preparazione per affrontare al meglio questo immenso "doccione" è un pò lunga, sia perchè occorre approntare un traverso, sià perchè l'elevata altezza (come un palazzo di 14 piani) impone l'uso di entrambe le nostre corde: chiaramente vale sempre il motto "la sicurezza prima di tutto". Chicco prepara gli armi e Roberto inaugura la discesa
Passano parecchi secondi prima di riuscire a vederlo nella piccola laguna sul fondo... finalmente adesso tocca a me!
Mentre mi calo cerco di mantenere il piùpossibile l'equilibrio, soprattutto per tenermi lontano dal getto della cascata che si getta fragoroso a poche spanne da me. E' inutile, durante la discesa un piede finisce nell'acqua e sento immediatamente la presa del getto che mi spinge verso il basso con forza, così mi ritrovo sotto la cascata con un VIGOROSO idromassaggio che mi martella il casco!
In pochi secondo raggiungo una zona più tranquilla, ma tutto sommato è stato un passaggio divertente.
Ultimo ma non meno importante scende Chicco, che dopo averci fatto scendere in sicurezza si merita un video:
Da questo punto in avanti le pareti si restringono, creando delle gole piuttosto cupe e fragorose, con alcuni tratti quasi al buio: il sole infatti riesce ad arrivare sul fondo del canyon.
Ci sono altre calate più corte in cui la corda (e quindi noi stessi) finisce sotto il getto dell'acqua, ma ormai ci siamo abituati e superiamo questi passaggi in scioltezza...
...e pure in opposizione!
Mentre avanziamo siamo sempre più soddisfatti nel percorso ed i numerosi passaggi gustosi ci fanno dimenticare presto il difetto di questa forra: non ci sono molti punti dai quali saltare, ecco uno dei pochi
Non posso che ringraziare Chicco e Roberto per la bella giornata e soprattutto per essersi fidati ed avermi lasciato armare alcune delle calate!

Un'ultima annotazione: è indispensabile portare con sè una sacca d'armo e qualche fettuccia,perchè gli armi non sono sempre all'altezza o addirittura mancano (a volte per colpa degli eventi di piena eccezionali).