Inserito nell'ambito della sezione del Club Alpino italiano di Senigallia (AN) Interessi: speleologia, glaciospeleologia, torrentismo, sci alpinismo, arrampicata, speleologia urbana e mineraria.

lunedì 26 ottobre 2009

Ultima uscita XIX corso








Ultima esercitazione in grotta per i ragazzi del XIX corso di introduzione alla speleologia. Il Buco Cattivo non tradisce mai le aspettative dei corsisti. Dopo un mese trascorso a maneggiare bloccanti e discensore ci voleva qualcosa che mettesse alla prova le capacità tecniche ed emotive acquisite nelle settimane precedenti. La giornata è tiepida e le spesse nubi della mattina si dissolvono presto durante la mattinata. Ingresso verso le 11, otto su dieci gli allievi presenti, tre squadre scaglionate per non intasare la risalita. Ben due squadre (5 allievi) raggiungono il vecchio campo detto dei Carabinieri a Sala Rinaldi, viste le forze ancora abbondanti potremmo proseguire per il fondo, ma il risultato appagante sia per i corsisti che per gli istruttori, ci spinge a pensare che per una volta non sarebbe male che una ultima uscita di corso possa terminare con una cena al ristorante in orario rispettabile. Infatti alle 2o:30 circa anche la squadra di disarmo raggiunge le automobili.
Facciamo i complimenti ai corsisti che hanno permesso di mantenere il corso ad un livello elevato fin dalla prima uscita, le premesse ci sono, adesso si inizia a fare speleolgia... E davvero complimenti a tutti gli istruttori del GSS che hanno reso possibile un corso senza sbavature, ben preparato e ben prganizzato, dalla partecipazione straordinaria, un evento veramente corale, è stato un bel concerto in cui ognuno ha seguito il suo spartito egregiamente. L'augurio è che le motivazioni che il corso ha apportato non vengano meno anche a fine corso. Saluti a tutti
Roberto Zenobi

venerdì 23 ottobre 2009

Glaciospleleologia 2009

Non è andata esattamente come ci eravamo augurati la spedizione di glaciospeleologia di quest'anno. Il ghiacciaio scelto per le manovre era l'Otztaler Gletscher in Austria. Partiamo in quattro alla volta del paese transalpino, Mauro e lo scrivente del GSS, e due amici alpinisti, Francesco e Mauro, che da subito ringraziamo per la collaborazione l'apertura e la disponibilità verso un'attività per loro inusuale. Le previsioni sono buone per almeno due dei tre giorni di permanenza previsti. nei giorni passati ci sono state precipitazioni nevose che tuttavia non sembravano essere state così consitenti. Al contrario purtroppo, l'avvicinamento al rifugio invernale Hochwildehaus a quota 2800 si presente subito problematico. La neve fresca fiacca il nostro passo appesantito dagli zaini di quasi 20Kg. La sterrata che funge da sentiero è quella che purtroppo a causa del vento ha subito in misura maggiore l'innevamento, fuori da essa il tracciato è impercorribile. A quota 2400 l'altezza del manto sembra aumentare ulteriormente. Non ci vuole molto per capire che non arriveremo mai a destinazione. Già segnati dalla fatica, con il tempo che trascorre inesorabile verso il termine della luce, e ancora parecchio dislivello e la parte più ripida e pericolosa del tracciato da compiere, prendiamo la soffertissima decisione di tornare sui nostri passi. Rientriamo al buio nel paese di Obergurgl, a Solden piantiamo la tenda sotto una debole nevicata nel primo prato utile senza curarci delle abitazioni tutte attorno. il morale non è alto ma un piatto di pasta e una birra ci fanno ragionare immediatamente sul da farsi per il giorno dopo: le piste da sci sul ghiacciaio sono aperte, chiederemo l'indomani per le info. La giornata successiva ci accoglie con il blu del cielo sereno... e la stangata dello ski pass austriaco. Il comprensorio è decisamente piccolo per la cifra richiesta. La voglia di ghiaccio è tanta e in quattro e quattr'otto decidiamo di trasferirci in Svizzera alla volta del ghiacciaio del Morteratsch, posto a quota più bassa e facilmente raggiungibile. Il secondo giorno trascorre con lo spostamento del campo. Complice il cielo perfettamente libero da nubi, si prospetta una nottata da brividi sotto le nostre piccole tende nei pressi della stazione di Morteratsch. Dopo una cena all'aperto a -7° rinfrancati da un falò, ci infiliamo nei sacchi a pelo (tecnici, ma non certo himalaiani!) vestiti di quasi tutto quello che abbiamo a disposizione e trascorriamo più o meno decentemente una notte a -12°. Al mattino la voglia di muoversi è tanta, così il più velocemente possible ci dirigiamo verso il ghiacciaio. L'intenzione è comunque quella di rientrare in serata. Alla fronte del ghiacciao visitiamo alcune grandi caverne di contatto erose dal fiume terminale. Di seguito ci spostiamo al di sopra dove in breve incontriamo il primo inghiottitoio privo di scorrimento. Il tempo a disposizione ci permette solo di organizzare una sessione di arrampicata in piolet traction del mulino (circa 15 metri di verticale) ed effettuare una serie di scatti fotografici all'interno dello stesso. Quest'anno è andata così, abbiamo dovuto temporeggiare troppo per diversi motivi e abbiamo pagato il ritardo della partenza, una settimana prima le condizioni sarebbero state perfette. Pazienza. Alla prossima esplorazione.
Roberto Zenobi

martedì 20 ottobre 2009

Grotta di Faggeto Tondo (Buca delle Bestie)

Per recuperare una uscita in grotta con i corsisti mancati alle Tassare, abbiamo organizzato un ingresso alla grotta di faggeto tondo o buca delle bestie sul monte cucco.
Siamo partiti ugualmente, sebbene le previsioni meteo avessero preannunciato NEVE!!! Percorrendo la superstrada, le nuvole si facevano scure e minacciose ma, come disse il Generale: “più avanti migliora”… o peggiora? Giunti al parcheggio, ci guardammo per capire se vi fosse un terremoto o fosse il vento che scuotesse i cartelli stradali come canne al vento. Cambiati di fretta siamo corsi verso il bosco, unico riparto dalle sferzate del vento gelido.
L ’ingresso della grotta si trova a circa metà dell’intero sviluppo ed è quindi possibile percorrerla in salita o discesa. Abbiamo preferito la parte alta (+160) per le 3 risalite e i diversi cunicoli.
Nonostante le modeste dimensioni, questa grotta offre divertenti ambientazioni: sale il cui pavimento è interamente ricoperto di candido gesso scavato dallo stillicidio e labirintici cunicoli che conducono alla sala del ferro.
Peccato che il tempo a nostra disposizione sia stato poco; di certo prossimamente torneremo ad esplorare la parte bassa, più fangosa e bagnata. Cristian Paolini

Traversata Vento-Fiume - Grotta di Frasassi



Come prima uscita con i corsisti, abbiamo deciso di percorrere la grotta del Vento passando per la turistica ed uscire al Fiume ove è uso fra gli speleo lavare l’attrezzatura nell'acqua del Sentino.
Percorrere Frasassi ed ammirare le sue ricchezze, crea sempre stupore ed emozione, come se la si percorresse per la prima volta.
I corsisti hanno potuto apprezzare e gioire di una bellezza naturale sorprendente. Dopo ogni strettoia, ci si trova di fronte sale impreziosite da stalattiti candide e concrezioni creare dalla maestria dell’acqua contornati da laghi azzurri di acqua cristallina. Cristian Paolini

Grotta delle Tassare - Monte Nerone

… la cena di Leandro è stata tipicamente speleo! Nessuna leccornia è andata sprecata, né alcuna salsiccia o costarella ha conosciuto la solitudine del vassoio. I più affamati si sono sbranati le salsicce che a fatica giungevano sulle tavolate. Ognuno bramoso di ricaricarsi per l’uscita del mattino seguente alla grotta delle Tassare!
I medici raccomandano una sana e sostanziosa colazione e al mattino, io e Chicco abbiamo provveduto al nutrimento delle giovani leve con bruschetta e guanciale per sanare quella lacuna calorica della nutella e biscotti.
Gli effetti della lauta colazione si sono dimostrati durante tutta la grotta. I corsisti hanno egregiamente raggiunto l’attacco del pozzo Maucci. Alcuni di loro lo hanno sceso, altri, visto l’ora tarda, si sono appropinquati verso l’uscita della grotta; fuori della quale gli aspettava la fatidica risalita lungo le pendici del monte Nerone.
Alle 20 eravamo a Piobbico a mangiare una buona pizza tranne Maurizio che era alle prese con un “daino pirata” che ha lascialo la propria impronta sul cofano e anche qualche ciuffo di pelo a ricordo.
Cristian Paolini

lunedì 12 ottobre 2009

Seconda esercitazione all'aperto














Seconda esercitazione all'aperto nell'ambito del XIX corso di introduzione. Per sabato abbiamo temuto che il tempo ci rovinasse l'organizzazione a Fondarca sul Monte Nerone. Fortunatamente non una goccia d'acqua ha disturbato il normale svolgimento dell'attività didattica. Gli allievi si sono cimentati in prove tecniche di difficoltà sempre maggiori. Alcuni hanno dimostrato una sicurezza sempre crescente, per altri è solo questione di tempoe di allenamento. Domenica sono attesi dalla grotta delle Tassare, attualmente la grotta più profonda in territorio marchigiano, vedremo chi saprà guadagnarsi il fondo. per recuperare le forze fiaccate dalla palestra ci aspetta l'abbondante cena preparata da Leandro a Bocca Serriola. Mi raccomando un utilizzo discreto delle sostanze alcooliche. Come predico bene...
Roberto Zenobi