Inserito nell'ambito della sezione del Club Alpino italiano di Senigallia (AN) Interessi: speleologia, glaciospeleologia, torrentismo, sci alpinismo, arrampicata, speleologia urbana e mineraria.

sabato 12 dicembre 2009

Il fascino della Miniera: il museo di Massa Marittima

Dopo la riuscitissima incursione in miniera del 2009 ed in preparazione alla nuova avventura del prossimo anno non potevamo mancare la visita al Museo della Miniera di Massa Marittima (GR), un'esposizione a dir poco unica nel suo genere che letteralmente fa immergere i visitatori nel mondo duro e claustrofobico dei minatori.
Innanzitutto va precisato che ci troviamo nell'alta Maremma, a due passi dalle Colline Metallifere grossetane, dove sottolineano essere "minatori da 3000 anni", in pratica dal tempo degli Etruschi.
Nel borgo di Massa Marittima, gioiello medievale ottimamente conservato ed assolutamente da visitare, hanno ricreato alla perfezione dei tratti di cunicoli, gallerie ed ambienti minerari all'interno di una vecchia cava di travertino, ricreando in pratica in maniera fedelissima l'interno delle miniere metallifere della zona, trasportandovi anche mezzi, apparecchiature e materiali vari provenienti proprio dalle miniere ormai dismesse di Gavorrano e Campiano.
La visita guidata si snoda attraverso una serie di gallerie perpendicolari tra loro costruite dai carpentieri minerari con le stesse tecniche e gli stessi materiali utilizzati nei siti estrattivi.
Lungo il percorso la guida racconta alcuni dettagli tecnici delle tecniche di produzione e svela alcuni aspetti quotidiani della dura vita dei minatori, a cominciare dalla convivenza con i ratti (che venivano impiegati come "sismografi" per essere allertati di imminenti cedimenti) alle misere condizioni igienico-sanitarie di lavoro. Ecco una ricostruzione della mensa:
Insomma, senza svelare tutti i segreti di questo straordinario museo consiglio tutti gli appassionati di miniere di fare un salto a Massa Marittima per immergersi in questa visita appassionante.
Maggiori info sul sito istituzionale.

mercoledì 2 dicembre 2009

Giornate di prevenzione e autosoccorso 2009

Si sono appena concluse le 2 “giornate di pratiche di prevenzione ed autosoccorso in grotta e forra”, organizzate dalla Federazione Speleologica Marchigiana con la preziosa collaborazione del CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico). Tra i vari partecipanti, una trentina in tutto provenienti da diversi gruppi regionali, fa sicuramente bella figura la nostra rappresentanza, che con 6 membri è tra le più numerose.
La scelta dell’ambientazione è decisamente azzeccata ed anche il clima è dalla nostra parte: nella giornata di sabato, nell’androne della Grotta della Beata Vergine vengono illustrate le tecniche di autosoccorso in grotta, con superamento di frazionamenti e nodi. E’ sicuramente un’ottima occasione per ripassare ed affinare quelle manovre indispensabili per mettere in una posizione di sicurezza una vittima rimasta appesa su corda. A fine giornata, poi, ci rendiamo effettivamente conto di quanto sia faticoso anche solo simulare di essere la vittima e rimanere appesi inermi sull’imbrago: lividi sparsi e dolori vari confermano che la “posizione della lonza” non è la più comoda per il corpo umano!
Il clima conviviale che si è instaurato da subito, con momenti di serietà alternati alle più classiche parentesi di goliardia speleo, continua anche al rifugio in zona Lago Fossi: dopo una lezione teorica sulla prevenzione degli incidenti, finalmente ci mettiamo a ragionare davanti alla tavola imbandita per la cena!
Forse per la fatica della giornata, o chissà forse per qualche bicchiere di troppo, alle 23.00 siamo mezzi cotti e quasi tutti si trasferiscono nelle camerate, dove però le battute e le risate continuano più o meno fino a mezzanotte (quasi mi venivano le lacrime dal ridere...).
Per la seconda giornata ci spostiamo invece nella palestra di roccia di Pontechiaradovo: oggi si affrontano (per noi si tratta in realtà di un ripasso) le tecniche di progressione sicura in forra, quelle cioè che permettono di mantenere facilmente svincolabile la corda di discesa, e ci vengono mostrate alcune utili manovre di intervento diretto, da applicare in caso di arresto su corda, magari sotto cascata.
Il clou del pomeriggio è proprio l’esercitazione per il recupero di una vittima rimasta bloccata, con il taglio della sua corda.
E’ una manovra veloce e relativamente semplice, ma impariamo anche che va fatta con molta attenzione per evitare di fare danni con la propria lama...
Tutti i partecipanti, alla fine, sono soddisfatti dell’intenso weekend: grazie ancora alla FSM e soprattutto ai ragazzi del CNSAS.

IMPORTANTE - numeri per le emergenze
Oltre al classico 118, in caso di incidente nelle Marche si possono risparmiare minuti preziosi chiamando questi contatti del Soccorso:
delegato 334 6709213
vice delegato 334 6709214
capo stazione 334 6709215

Il Direttore

lunedì 26 ottobre 2009

Ultima uscita XIX corso








Ultima esercitazione in grotta per i ragazzi del XIX corso di introduzione alla speleologia. Il Buco Cattivo non tradisce mai le aspettative dei corsisti. Dopo un mese trascorso a maneggiare bloccanti e discensore ci voleva qualcosa che mettesse alla prova le capacità tecniche ed emotive acquisite nelle settimane precedenti. La giornata è tiepida e le spesse nubi della mattina si dissolvono presto durante la mattinata. Ingresso verso le 11, otto su dieci gli allievi presenti, tre squadre scaglionate per non intasare la risalita. Ben due squadre (5 allievi) raggiungono il vecchio campo detto dei Carabinieri a Sala Rinaldi, viste le forze ancora abbondanti potremmo proseguire per il fondo, ma il risultato appagante sia per i corsisti che per gli istruttori, ci spinge a pensare che per una volta non sarebbe male che una ultima uscita di corso possa terminare con una cena al ristorante in orario rispettabile. Infatti alle 2o:30 circa anche la squadra di disarmo raggiunge le automobili.
Facciamo i complimenti ai corsisti che hanno permesso di mantenere il corso ad un livello elevato fin dalla prima uscita, le premesse ci sono, adesso si inizia a fare speleolgia... E davvero complimenti a tutti gli istruttori del GSS che hanno reso possibile un corso senza sbavature, ben preparato e ben prganizzato, dalla partecipazione straordinaria, un evento veramente corale, è stato un bel concerto in cui ognuno ha seguito il suo spartito egregiamente. L'augurio è che le motivazioni che il corso ha apportato non vengano meno anche a fine corso. Saluti a tutti
Roberto Zenobi

venerdì 23 ottobre 2009

Glaciospleleologia 2009

Non è andata esattamente come ci eravamo augurati la spedizione di glaciospeleologia di quest'anno. Il ghiacciaio scelto per le manovre era l'Otztaler Gletscher in Austria. Partiamo in quattro alla volta del paese transalpino, Mauro e lo scrivente del GSS, e due amici alpinisti, Francesco e Mauro, che da subito ringraziamo per la collaborazione l'apertura e la disponibilità verso un'attività per loro inusuale. Le previsioni sono buone per almeno due dei tre giorni di permanenza previsti. nei giorni passati ci sono state precipitazioni nevose che tuttavia non sembravano essere state così consitenti. Al contrario purtroppo, l'avvicinamento al rifugio invernale Hochwildehaus a quota 2800 si presente subito problematico. La neve fresca fiacca il nostro passo appesantito dagli zaini di quasi 20Kg. La sterrata che funge da sentiero è quella che purtroppo a causa del vento ha subito in misura maggiore l'innevamento, fuori da essa il tracciato è impercorribile. A quota 2400 l'altezza del manto sembra aumentare ulteriormente. Non ci vuole molto per capire che non arriveremo mai a destinazione. Già segnati dalla fatica, con il tempo che trascorre inesorabile verso il termine della luce, e ancora parecchio dislivello e la parte più ripida e pericolosa del tracciato da compiere, prendiamo la soffertissima decisione di tornare sui nostri passi. Rientriamo al buio nel paese di Obergurgl, a Solden piantiamo la tenda sotto una debole nevicata nel primo prato utile senza curarci delle abitazioni tutte attorno. il morale non è alto ma un piatto di pasta e una birra ci fanno ragionare immediatamente sul da farsi per il giorno dopo: le piste da sci sul ghiacciaio sono aperte, chiederemo l'indomani per le info. La giornata successiva ci accoglie con il blu del cielo sereno... e la stangata dello ski pass austriaco. Il comprensorio è decisamente piccolo per la cifra richiesta. La voglia di ghiaccio è tanta e in quattro e quattr'otto decidiamo di trasferirci in Svizzera alla volta del ghiacciaio del Morteratsch, posto a quota più bassa e facilmente raggiungibile. Il secondo giorno trascorre con lo spostamento del campo. Complice il cielo perfettamente libero da nubi, si prospetta una nottata da brividi sotto le nostre piccole tende nei pressi della stazione di Morteratsch. Dopo una cena all'aperto a -7° rinfrancati da un falò, ci infiliamo nei sacchi a pelo (tecnici, ma non certo himalaiani!) vestiti di quasi tutto quello che abbiamo a disposizione e trascorriamo più o meno decentemente una notte a -12°. Al mattino la voglia di muoversi è tanta, così il più velocemente possible ci dirigiamo verso il ghiacciaio. L'intenzione è comunque quella di rientrare in serata. Alla fronte del ghiacciao visitiamo alcune grandi caverne di contatto erose dal fiume terminale. Di seguito ci spostiamo al di sopra dove in breve incontriamo il primo inghiottitoio privo di scorrimento. Il tempo a disposizione ci permette solo di organizzare una sessione di arrampicata in piolet traction del mulino (circa 15 metri di verticale) ed effettuare una serie di scatti fotografici all'interno dello stesso. Quest'anno è andata così, abbiamo dovuto temporeggiare troppo per diversi motivi e abbiamo pagato il ritardo della partenza, una settimana prima le condizioni sarebbero state perfette. Pazienza. Alla prossima esplorazione.
Roberto Zenobi

martedì 20 ottobre 2009

Grotta di Faggeto Tondo (Buca delle Bestie)

Per recuperare una uscita in grotta con i corsisti mancati alle Tassare, abbiamo organizzato un ingresso alla grotta di faggeto tondo o buca delle bestie sul monte cucco.
Siamo partiti ugualmente, sebbene le previsioni meteo avessero preannunciato NEVE!!! Percorrendo la superstrada, le nuvole si facevano scure e minacciose ma, come disse il Generale: “più avanti migliora”… o peggiora? Giunti al parcheggio, ci guardammo per capire se vi fosse un terremoto o fosse il vento che scuotesse i cartelli stradali come canne al vento. Cambiati di fretta siamo corsi verso il bosco, unico riparto dalle sferzate del vento gelido.
L ’ingresso della grotta si trova a circa metà dell’intero sviluppo ed è quindi possibile percorrerla in salita o discesa. Abbiamo preferito la parte alta (+160) per le 3 risalite e i diversi cunicoli.
Nonostante le modeste dimensioni, questa grotta offre divertenti ambientazioni: sale il cui pavimento è interamente ricoperto di candido gesso scavato dallo stillicidio e labirintici cunicoli che conducono alla sala del ferro.
Peccato che il tempo a nostra disposizione sia stato poco; di certo prossimamente torneremo ad esplorare la parte bassa, più fangosa e bagnata. Cristian Paolini

Traversata Vento-Fiume - Grotta di Frasassi



Come prima uscita con i corsisti, abbiamo deciso di percorrere la grotta del Vento passando per la turistica ed uscire al Fiume ove è uso fra gli speleo lavare l’attrezzatura nell'acqua del Sentino.
Percorrere Frasassi ed ammirare le sue ricchezze, crea sempre stupore ed emozione, come se la si percorresse per la prima volta.
I corsisti hanno potuto apprezzare e gioire di una bellezza naturale sorprendente. Dopo ogni strettoia, ci si trova di fronte sale impreziosite da stalattiti candide e concrezioni creare dalla maestria dell’acqua contornati da laghi azzurri di acqua cristallina. Cristian Paolini