Inserito nell'ambito della sezione del Club Alpino italiano di Senigallia (AN) Interessi: speleologia, glaciospeleologia, torrentismo, sci alpinismo, arrampicata, speleologia urbana e mineraria.

venerdì 23 ottobre 2009

Glaciospleleologia 2009

Non è andata esattamente come ci eravamo augurati la spedizione di glaciospeleologia di quest'anno. Il ghiacciaio scelto per le manovre era l'Otztaler Gletscher in Austria. Partiamo in quattro alla volta del paese transalpino, Mauro e lo scrivente del GSS, e due amici alpinisti, Francesco e Mauro, che da subito ringraziamo per la collaborazione l'apertura e la disponibilità verso un'attività per loro inusuale. Le previsioni sono buone per almeno due dei tre giorni di permanenza previsti. nei giorni passati ci sono state precipitazioni nevose che tuttavia non sembravano essere state così consitenti. Al contrario purtroppo, l'avvicinamento al rifugio invernale Hochwildehaus a quota 2800 si presente subito problematico. La neve fresca fiacca il nostro passo appesantito dagli zaini di quasi 20Kg. La sterrata che funge da sentiero è quella che purtroppo a causa del vento ha subito in misura maggiore l'innevamento, fuori da essa il tracciato è impercorribile. A quota 2400 l'altezza del manto sembra aumentare ulteriormente. Non ci vuole molto per capire che non arriveremo mai a destinazione. Già segnati dalla fatica, con il tempo che trascorre inesorabile verso il termine della luce, e ancora parecchio dislivello e la parte più ripida e pericolosa del tracciato da compiere, prendiamo la soffertissima decisione di tornare sui nostri passi. Rientriamo al buio nel paese di Obergurgl, a Solden piantiamo la tenda sotto una debole nevicata nel primo prato utile senza curarci delle abitazioni tutte attorno. il morale non è alto ma un piatto di pasta e una birra ci fanno ragionare immediatamente sul da farsi per il giorno dopo: le piste da sci sul ghiacciaio sono aperte, chiederemo l'indomani per le info. La giornata successiva ci accoglie con il blu del cielo sereno... e la stangata dello ski pass austriaco. Il comprensorio è decisamente piccolo per la cifra richiesta. La voglia di ghiaccio è tanta e in quattro e quattr'otto decidiamo di trasferirci in Svizzera alla volta del ghiacciaio del Morteratsch, posto a quota più bassa e facilmente raggiungibile. Il secondo giorno trascorre con lo spostamento del campo. Complice il cielo perfettamente libero da nubi, si prospetta una nottata da brividi sotto le nostre piccole tende nei pressi della stazione di Morteratsch. Dopo una cena all'aperto a -7° rinfrancati da un falò, ci infiliamo nei sacchi a pelo (tecnici, ma non certo himalaiani!) vestiti di quasi tutto quello che abbiamo a disposizione e trascorriamo più o meno decentemente una notte a -12°. Al mattino la voglia di muoversi è tanta, così il più velocemente possible ci dirigiamo verso il ghiacciaio. L'intenzione è comunque quella di rientrare in serata. Alla fronte del ghiacciao visitiamo alcune grandi caverne di contatto erose dal fiume terminale. Di seguito ci spostiamo al di sopra dove in breve incontriamo il primo inghiottitoio privo di scorrimento. Il tempo a disposizione ci permette solo di organizzare una sessione di arrampicata in piolet traction del mulino (circa 15 metri di verticale) ed effettuare una serie di scatti fotografici all'interno dello stesso. Quest'anno è andata così, abbiamo dovuto temporeggiare troppo per diversi motivi e abbiamo pagato il ritardo della partenza, una settimana prima le condizioni sarebbero state perfette. Pazienza. Alla prossima esplorazione.
Roberto Zenobi

1 commento:

  1. Grazie ancora per la bella avventura, assolutamente da ripetere!

    http://skizz-files.blogspot.com/2009/10/avventure-sotto-zero-glaciospeleologia.html

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